AUTOPALPAZIONE SENO

Prevenzione donna

Autoesame del seno: come individuare eventuali cambiamenti

Quando e come eseguire l'autoesame del seno

L’autoesame del seno è un controllo che ogni donna può effettuare autonomamente una volta al mese. Il momento ideale è circa una settimana dopo la fine del ciclo mestruale, quando il seno risulta meno teso e dolorante. Per chi è in gravidanza o in menopausa, invece, non esiste un momento specifico in cui eseguirlo.

Come effettuare l'autoesame del seno

Fase 1: Osservazione visiva

Il primo passo consiste nell’osservare il seno di fronte a uno specchio, stando in piedi. Questo permette di individuare eventuali anomalie, come alterazioni della pelle (ad esempio, un aspetto a “buccia d’arancia”) o cambiamenti nel capezzolo, come retrazione verso l’interno, ulcere o secrezioni anomale.

Fase 2: Autopalpazione

Utilizzare la mano sinistra per esaminare il seno destro e viceversa.

È preferibile eseguire questa operazione da sdraiate, poiché in questa posizione il seno si distende, facilitando l’individuazione di eventuali irregolarità. L’autopalpazione aiuta a percepire la presenza di piccoli noduli, che possono apparire come “palline”. È importante prestare attenzione alla loro consistenza: se risultano duri, immobili o causano un’alterazione della pelle, è consigliabile approfondire con un medico.

Per una verifica completa, è utile esplorare il seno con le dita seguendo un movimento circolare, come se si stesse percorrendo le ore di un orologio. Il seno viene idealmente suddiviso in quattro zone, chiamate “quadranti”:

  • Quadrante Superiore Esterno
  • Quadrante Superiore Interno
  • Quadrante Inferiore Esterno
  • Quadrante Inferiore Interno
  • Quadrante Centrale

Infine, è consigliato premere delicatamente i capezzoli per verificare l’eventuale fuoriuscita di liquido (siero o sangue). Un fazzoletto può essere utile per osservarne il colore e la consistenza.

Ripetere l’operazione all’altro seno.

Consigli utili

  • Ripetere l’autoesame sempre con la stessa modalità per facilitare il confronto nel tempo.

  • Questo controllo può essere eseguito anche sotto la doccia, poiché con la pelle umida eventuali anomalie risultano più evidenti e il calore dell’acqua rilassa i tessuti mammari.

  • Non allarmarsi se si avverte dolore durante l’autopalpazione: spesso la sensibilità non indica necessariamente un problema.

  • Durante l’esame, effettuare piccoli movimenti circolari aumentando gradualmente la pressione.

  • Non dimenticare di controllare anche la zona del cavo ascellare, per verificare la presenza di linfonodi ingrossati.